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Cos’è la tokenizzazione degli asset e perché è importante?

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Introduzione

La diffusione della applicazioni della blockchain e della Distributed Ledger Technology (DLT) e il loro uso nei mercati finanziari consentono di facilitare lo scambio di beni senza la necessità di un’autorità centrale o di un intermediario.
L’emissione di token è l’applicazione più nota delle DLT, notorietà che derivava dai token emessi nelle Initial Coin Offering (ICO), iniziative finalizzate al finanziamento di un progetto o di una startup.
L’uso di token basati su DLT sta però crescendo anche in altri ambiti, e la tokenizzazione degli asset o la emissione di Security Tokens (STO) sono diventate uno dei casi d’uso più importanti delle DLT nei mercati finanziari. Tali beni includono titoli, ma anche materie prime e altri beni non finanziari, ad esempio, beni immobili.

Del tema della tokenizzazione degli asset tratta la pubblicazione OECD (2020), The Tokenisation of Assets and Potential Implications for Financial Markets. Blockchain Policy Series.

La tokenizzazione

La tokenizzazione di un asset è la creazione di token digitali sulla blockchain che rappresentano quell’asset. Il potenziale della tokenizzazione degli asset è teoricamente illimitato, poiché qualsiasi asset reale potrebbe essere tokenizzato e memorizzato sulla blockchain. La tokenizzazione dei beni reali coinvolge però molto di più del semplice tracciamento dei dati sulle DLT e l’esecuzione di una transazione sulle DLT potrebbe avere effetti legali nel mondo reale, come il trasferimento della proprietà.
La tokenizzazione degli asset ha potenziali implicazioni trasversali per le pratiche e i partecipanti del mercato finanziario, le infrastrutture di mercato e le autorità di regolamentazione.
Un maggiore uso della tokenizzazione degli asset potrebbe avere potenziali benefici diffusi in termini di efficienza dei costi, di velocità, di maggiore trasparenza e partecipazione più inclusiva degli investitori retail ai mercati. Anche se l’uso della tokenizzazione è ancora limitato, il suo potenziale è significativo.

Tokenizzazione di beni reali che esistono off-chain

La tokenizzazione di asset fisici è il processo di rappresentazione digitale di un bene reale esistente su una DLT.
Quindi, la tokenizzazione dei beni comporta la rappresentazione sulla DLT di beni reali preesistenti, collegando o incorporando il valore economico in token digitali creati sulla blockchain.
I token emessi esistono su un ledger e portano con loro i diritti degli asset che rappresentano, agendo come riserva di valore. I beni per i quali i token sono emessi continuano ad esistere nel mondo reale e, nel caso di beni fisici, questi hanno tipicamente necessità di essere messi in custodia per garantire che i token siano costantemente collateralizzati da tali beni. La custodia dei beni ha quindi un ruolo sempre più importante nelle transazioni di tokenizzazione.
La comunicazione tra gli ambienti “off-chain” (infrastrutture tradizionali del mercato finanziario) e “on-chain” sarà cruciale per gli asset che continuano ad esistere fuori dalla blockchain.
In teoria, qualsiasi asset può essere tokenizzato ed i diritti su tale asset possono essere rappresentati su una DLT.
I beni reali per i quali esistono già progetti pilota, sono beni immobiliari, commodity come l’oro, oppure beni di lusso, opere d’arte o i collectibles. Anche i beni immateriali, come la proprietà intellettuale, potrebbero essere tokenizzati, creando nuovi tipi di beni e mercati digitali innovativi.

Tokenizzazione di asset nativi della blockchain

Ci sono distinzioni importanti tra gli asset tokenizzati che esistono fuori da una DLT e i tokens che sono nativi della blockchain. I token nativi sono nati direttamente sulla blockchain e vivono esclusivamente su di essa. I token di pagamento sono esempi di token nativi.
I token emessi nelle ICO sono un altro esempio di token nativi: generati all’interno della blockchain, non sono sostenuti da un titolo fuori dalla blockchain o da altri beni. Questo ha importanti implicazioni per la struttura del mercato e la governance.

Sfide della tokenizzazione

L’adozione della tokenizzazione degli asset su larga scala sta affrontando una serie di sfide legate alla tecnologia sottostante: dalla scalabilità all’interoperabilità, all’esposizione al rischio informatico, ma ai costi aziendali legati alla migrazione verso un ambiente basato su DLT.
Ci sono questioni di governance legate alla difficoltà di identificare un unico proprietario o nodo responsabile dell’intera rete.
Inoltre, uno status normativo e legale potenzialmente poco chiaro per alcuni asset tokenizzati deve essere affrontato attraverso la chiarezza e l’interpretazione delle leggi e dei regolamenti esistenti da parte delle autorità di regolamentazione e supervisione finanziaria.
Vi sono poi domande sulla protezione dei dati e sulla privacy, ma anche sull’archiviazione dei dati e sulla regolamentazione applicabile all’uso, alla condivisione e alla conservazione dei dati. Questo è particolarmente pertinente nelle giurisdizioni con regimi di privacy come il GDPR in Europa, che richiedono processi di gestione del consenso molto rigidi, efficaci sistemi di gestione dei diritti sui dati.

Lo status giuridico della blockchain, dei token, degli smart contract, deve ancora essere definito in molte giurisdizioni, mentre paesi come la Svizzera, il Liechtenstein, la Germania, hanno recentemente provveduto ad attuare un quadro giuridico chiaro e favorevole, aprendo il mercato alle aziende e promuovendo la crescita della nuova industria blockchain.

I benefici della tokenizzazione: la disintermediazione

L’applicazione delle DLT nella tokenizzazione degli asset può offrire una serie di vantaggi legati alla disintermediazione:
– guadagno di efficienza mediante il trasferimento di valore senza la necessità di intermediari centralizzati di fiducia e/o attraverso l’efficiente automazione dei processi, con il risultato di transazioni più veloci e potenzialmente meno costose.
– l’uso di smart contracts può ridurre il costo di emissione e amministrazione dei titoli, riducendo ulteriormente il costo delle transazioni, aumentando la velocità di esecuzione e semplificando le transazioni.
– gli smart contract possono facilitare attività societarie (ad esempio il pagamento di cedole o dividendi, il voto) e la gestione delle garanzie (ad esempio lo scambio di interessi di proprietà).
– l’automazione introdotta nell’emissione, distribuzione, gestione dei titoli può ridurre i costi per tutta la vita dei titoli, a beneficio sia degli emittenti che degli investitori.
– la natura distribuita della rete senza un singolo punto di fallimento, l’immutabilità della blockchain e l’applicazione della crittografia possono aumentare la resilienza e la sicurezza dell’infrastruttura.

Una maggiore trasparenza

Oltre ai guadagni di efficienza dovuti al potenziale di disintermediazione della DLT, la tokenizzazione degli asset può portare benefici come la maggiore trasparenza per quanto riguarda i dati transazionali, le informazioni sull’emittente e le caratteristiche dell’asset, attraverso una migliore registrazione e condivisione delle informazioni.
I mercati finanziari possono beneficiare dell’integrità dei dati, dell’immutabilità e della sicurezza così come della verificabilità automatica che è presente in molti sistemi basati su blockchain.
Una maggiore trasparenza può essere raggiunta anche in termini di compliance e interazioni con i regolatori: poiché le restrizioni normative programmate negli smart contract sono automaticamente applicate, il regolatore può essere automaticamente notificato quando le restrizioni sono modificate o disattivate. I regolatori possono anche avere informazioni quasi in tempo reale su specifici eventi on-chain di loro interesse.
La qualità dei dati che vengono immessi nella blockchain è fondamentale per la robustezza della registrazione e della condivisione delle informazioni.

Velocità e partecipazione più ampia

I vantaggi di un uso più ampio della tokenizzazione dei beni possono essere anche a beneficio degli investitori che avrebbero quindi la possibilità di detenere la proprietà frazionata di un bene. Gli investitori, in particolare quelli retail, possono ottenere l’accesso a tipi di prodotti che sarebbero stati altrimenti al di là delle loro capacità, e possono partecipare ai mercati dei capitali con investimenti bassi o con portafogli di dimensioni inferiori.
Un beneficio indiretto della tokenizzazione degli asset per i partecipanti al mercato è legato al clearing e al settlement potenzialmente più veloci dovuti al trasferimento quasi immediato della proprietà sulla blockchain e dalla continua riconciliazione della blockchain che viene aggiornata ad ogni transazione.

Conclusione

L’applicazione di casi d’uso abilitati dalla DLT è significativa quando riscontra:
– una solida logica di business per l’applicazione delle DLT – per esempio, l’uso delle DLT risolve un reale problema di business? Ci sono carenze nella fiducia o nella sicurezza, c’è abbastanza spazio per
disintermediazione, ci sono guadagni di efficienza misurabili da sfruttare? Come si confronta il caso d’uso basato sulla DLT con quello tradizionale?
– una valutazione di fattibilità tecnica che dimostri che l’applicazione delle DLT fornisca vantaggi significativi rispetto alla tecnologia attualmente in uso, e anche che le principali sfide tecniche siano superate;
– una motivazione economica per la transizione alle DLT, cioè una giustificazione economica provata e misurabile per l’applicazione delle DLT (per esempio, efficienze misurabili e riduzioni dei costi da paragonare all’investimento richiesto per la transizione a un ambiente blockchain).

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    1 commento su “Cos’è la tokenizzazione degli asset e perché è importante?”

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