Introduzione
Il successo e la crescita esponenziale dell’uso degli NFTs nel corso degli ultimi mesi rendono interessante un’analisi più approfondita sulle ulteriori prospettive di espansione e di diffusione del fenomeno, in particolare, per valorizzare la creatività della moda e dell’arte attraverso alcune realtà emergenti.
Che cos’è un NFT?
NFT è l’acronimo di Non Fungible Token. Esso è un certificato di proprietà digitale che non impedisce la duplicazione del file o dell’oggetto fisico rappresentato, ma ne stabilisce in modo univoco la proprietà. Il possessore dell’NFT è il legittimo proprietario dell’asset digitale, sia esso un quadro, un tweet o una canzone. Per poter possedere un NFT è necessario avere solitamente un portafoglio di criptovaluta Ethereum. Effettuato l’acquisto, la transazione è registrata sulla blockchain e l’NFT viene ricevuto e custodito nel proprio portafoglio digitale. Il bene può essere replicato infinite volte, ma il suo acquisto tramite NFT fornisce un’autentica prova di proprietà dell’originale e dunque anche una garanzia rispetto alla paternità dell’autore.
NFTs e crypto art
In un momento storico in cui la fruizione dell’arte in presenza è fortemente limitata, l’arte digitale si sta diffondendo in maniera sempre più consistente, con innovative modalità di visione e vendita in rapida evoluzione. La crypto art permette anche agli artisti emergenti di sviluppare nuove forme di creatività e di acquisire guadagni e visibilità.
Travel diary
Dalla piattaforma newyorkese Snark.Art è partito nel 2020 il progetto Travel diary, una mostra di crypto art fruibile esclusivamente attraverso la modalità virtuale sulla piattaforma Decentraland. L’esposizione è incentrata sul tema diaristico del viaggio costituita interamente da opere in JPG, GIF e MP4 realizzate da giovani artisti emergenti italiani. La piattaforma blockchain Snark.art, nata nel 2015 a Brooklin, mira ad unire il mercato dell’arte visiva con quello della crypto art e ha ideato il progetto che ha coinvolto giovani artisti incentivandoli a sviluppare e promuovere per la prima volta NFTs delle proprie opere: una volta creati e proposti i file digitali in formato JPG, MP4 e GIF, le opere sono state tokenizzate direttamente da Snark.art. Questo ha permesso non solo la certificazione del valore e della provenienza delle opere, ma anche il frazionamento dei beni, che possono essere acquistati in tagli più piccoli portando quindi più acquirenti sul mercato. In questo caso la crypto art diventa anche un mezzo di lancio, di sperimentazione e visibilità per giovani talenti.
Per intraprendere un nuovo progetto e creare NFTs in autonomia, esistono delle apposite piattaforme, come per esempio OpenSea, che consentono la creazione dei Non Fungible Tokens, ma essendo ancora una novità, l’accesso a queste piattaforme non è immeditato. A questo proposito dunque è consigliabile rivolgersi ad un professionista del settore, in primo luogo per approfondire la conoscenza di questo mondo e in secondo luogo per procedere alla creazione e alla vendita dei token non fungibili: Brightnode sta fornendo proprio questo tipo di servizio sugli NFT.
NFTs e moda
La moda è un altro dei settori creativi in cui si stanno applicando i Non Fungible Tokens. Il fenomeno degli NFTs ha destato immediatamente interesse nel mondo del fashion dopo il suo sbarco e il successo nel mercato dell’arte virtuale. Una serie di fashion brand, compresi alcuni appartenenti al mondo del luxury come Gucci, stanno sviluppando abiti e accessori esclusivamente digitali. Ovvero nulla di realmente indossabile: si tratta di capi unici che entrano a far parte della token ecomomy. Ci si potrebbe chiedere perché dovremmo comprare vestiti che non possiamo indossare, essendo digitali. Gli appassionati di moda amano il brand a volte più dei prodotti stessi e possedere un capo digitale ideato dal proprio marchio preferito è comunque eccitante.
RTFKT
Tra i primi sperimentatori dell’applicazione dei NFTs nel campo del fashion ci sono ancora una volta talenti emegenti: RTFKT ha collaborato con il giovane designer digitale diciottenne Fewocious realizzando un paio di sneaker virtuali, vendute per un totale di 3.1 milioni di dollari (dai 3 ai 10mila dollari a paio). Di fatto gli acquirenti hanno poi ricevuto le scarpe vere e proprie come “copie” fisiche dell’autentico prodotto che però è solo quello digitale, visibile sulle piattaforme crypto come Decentraland su cui si svilupperà anche il nuovo progetto dei jeans virtuali Metaverse Denim.
The Fabricant
Anche l’emergente maison The Fabricant, che crea abbigliamento indossabile solo nel mondo virtuale, si è inserita nel mondo crypto iniziando una collaborazione con l’azienda blockchain Dapper Labs. Nel 2019, l’azienda ha venduto un abito NFT a 9.500 dollari che Forbes ha soprannominato come “the world’s first digital-only blockchain clothing”. Il taglio del vestito è stato poi perfezionato in base alle foto inviate dal proprietario, esattamente come in un vestito reale sistemato su misura con un lavoro sartoriale: l’acquirente potrà mostrarlo in digitale ma mai indossarlo, né toccarlo.
Conclusione
Sia nel caso della crypto art che in quello della moda digitale, gli NFTs stanno generando parecchio entusiasmo e, come emerso dagli esempi riportati, possono essere un concreto trampolino di lancio per giovani artisti emergenti che vogliono sperimentare un nuovo tipo di creazione e allo stesso tempo monetizzare e acquisire visibilità attraverso la rete. Con il supporto da parte di aziende come Brightnode che siano in grado di accompagnare l’artista nelle giuste in modo che l’uso degli NFTs possa costituire per chiunque un efficace modello di business e allo stesso tempo un innovativo mezzo per valorizzare la propria creatività.