Dal Web2 al Web3: quali opportunità per i brand?

Introduzione

Il World Wide Web (Web1), progettato alla fine degli anni Ottanta, ha avuto un’evoluzione significativa dalla sua nascita. È anche diventato una piattaforma fondamentale per lo svolgimento delle attività delle aziende, soprattutto nelle aree del marketing, della comunicazione e delle vendite. Con il passaggio dal Web2 al Web3, la rilevanza del Web per le imprese viene ulteriormente ampliata.

Le versioni del Web

Web 1

Al suo esordio, il World Wide Web è stato pensato come un ipertesto globale volto a collegare e rendere accessibili le informazioni e le conoscenze disponibili nel mondo. Questo è ciò che allora è stato chiamato Web1. 

Non ci volle molto perché la pubblicità venisse integrata nelle pagine web e perché le applicazioni e i servizi venissero resi disponibili tramite un browser web.

Questo sistema era già molto interessante per le aziende, che potevano utilizzarlo per pubblicizzare e vendere i propri prodotti. 

Web 2

Quando i social network sono stati creati e sono diventati popolari, c’è stato un importante cambiamento di paradigma. I contenuti di queste piattaforme non erano forniti dai loro proprietari, bensì dagli utenti.

Questo era di grande interesse per i brand, che avevano a disposizione un luogo dove clienti e potenziali clienti erano facilmente raggiungibili. Inoltre, potevano sfruttare la conoscenza e la passione degli utenti per i loro prodotti e trasformarli in testimonial e strumenti di marketing indiretto.

Web3 

Questa nuova variante del Web che incorpora concetti come decentralizzazione, proprietà, fiducia, pagamenti nativi, resistenza alla censura e si basa sulle tecnologie blockchain. Web3 permette quindi di costruire economie basate sui token all’interno dell’applicazione o del servizio.

Nella visione dei creatori, i contenuti del Web3 non appartengono ai giganti di Internet, come nel Web 2.0, ma appartengono piuttosto agli utenti, a chi li ha generati.

Web3 e brands

Utilizzando tecnologie come la blockchain, Web3 introduce nuovi modelli di proprietà, incentivi e community. Introduce anche nuove fonti di reddito e nuovi modelli di business per le imprese.

Prodotti digitali per ambienti virtuali

Web3 consente la creazione di prodotti che portano a nuovi flussi di entrate a breve e lungo termine per i marchi. 

In particolare, il metaverso è il luogo ideale per i marchi per dimostrare la loro creatività, innovazione e nuove offerte di beni virtuali per i consumatori.

L’anno scorso Gucci ha lanciato la sua prima sneaker virtuale, la Gucci Virtual 25, che può essere indossata solo in ambienti virtuali.

Allo stesso modo, l’uso delle NFT come rappresentazione digitale dei prodotti fisici dell’azienda apre nuove opportunità commerciali per vendere prodotti digitali oltre a quelli fisici.

Creando versioni digitali di prodotti fisici, i marchi possono espandere il loro valore nel metaverso con i clienti esistenti e con un nuovo pubblico.

Rapporto con i clienti

Con la trasparenza, la responsabilità e l’equità incorporate nel web3, i brand hanno l’opportunità di cambiare il rapporto tra i marchi e i clienti. Il passaggio è dai consumatori agli stakeholder e dai mercati alle comunità.

I marchi possono ora immaginare e sperimentare le nuove possibilità. Ma devono ripensare le relazioni gerarchiche tra marchio e consumatore.

Il valore che Web3 attiva è infatti l’empowerment del consumatore. La condivisione, la portabilità e la proprietà dei dati Web3 consentono ai consumatori di diventare stakeholder del marchio attraverso asset digitali, NFT, token, risultati, ecc. 

Inoltre apre anche nuove opportunità che i marchi possono sfruttare per creare connessioni con i consumatori e le comunità. Ad esempio, gli NFT possono essere utilizzati come strumento di fidelizzazione per costruire la loyalty, un modo quindi per connettersi con una comunità. 

Infine rende più facile attrarre le nuove generazioni di nativi digitali e di early adopters che cercano relazioni più esclusive, coinvolgenti ed eque.

Tokens e marketing

Web3 offre nuove possibilità di marketing basate sull’uso dei token. I token possono essere utilizzati per creare comunità, premiare i clienti, creare programmi di fidelizzazione, ecc.

Esiste un numero enorme di casi d’uso che possono essere implementati per coinvolgere o premiare i clienti e fidelizzarli. Ad esempio, i programmi di fidelizzazione basati sui token possono consentire agli individui di acquistare e vendere i propri punti o la propria valuta.

Come esempio molto recente, Starbucks ha annunciato un programma di fidelizzazione basato sul Web3 che integra gli NFT.

Nuove fonti di entrate

Il Web3 offre l’opportunità di aumentare i flussi di reddito attraverso la vendita iniziale di beni e servizi digitali. 

Ma c’è anche l’opportunità di realizzare valore con NFT e altri beni che vengono acquistati e venduti nel mercato secondario. Questo accade già nell’arte e nella musica, dove il creatore riceve una royalty per ogni vendita dell’opera. 

Conclusioni

Molti brand stanno valutando e alcuni stanno già sperimentando la tecnologia Web3 perché può avere un impatto significativo sul loro successo futuro. 

Mentre le nuove opportunità di marketing e di vendita che il Web3 può offrire sono piuttosto chiare, più difficile da cogliere è il cambiamento nel rapporto tra marchi e consumatori.

Si tratta di un importante cambiamento di paradigma, in quanto conferisce al consumatore la facoltà di diventare uno stakeholder, sbloccando nuove opportunità che i marchi possono sfruttare per creare connessioni con i consumatori e le comunità.

È il momento giusto per essere aperti alle sperimentazioni in questo settore chiave che può presto trasformarsi in un game changer.

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